Caro Pier Paolo, ho in mente una bellissima fotografia di te, solitario come al solito, che cammini, no forse corri, sui dossi di Sabaudia, con il vento che ti fa svolazzare un cappotto leggero sulle gambe…

Pierluigi Lenzi della biblioteca di Granarolo Dell’Emilia consiglia Caro Pier Paolo di Dacia Maraini

L'autrice scrive una serie di lettere a Pier Paolo Pasolini, ritrovandone l'acume, la vitalità e il senso di giustizia attraverso aneddoti, scritti e sogni. L'affetto, la stima e la nostalgia sono quelli che caratterizzano ogni amicizia vera.

L'alfabeto del sogno è l'unico che oggi può raccontare Pasolini, diffondere la sua energia vibrazionale e narrare, dal sottofondo delle visioni, la sua unità irriducibile. Ecco perché, come in una cornice, la scrittrice racconta un Pasolini che mi è parso familiare e quotidiano e che, lentamente, si è trasformato in figura eterea, di una dolcezza impalpabile e sfuggente. Le descrizioni della Maraini sono così intime e colloquiali che sembrano attuali e vere e hanno piacevolmente focalizzato la mia attenzione sul furente rapporto che l’artista aveva verso il conformismo borghese, a cui si contrapponeva la sua vicinanza per i primitivi, i medievali e la cultura contadina.

Consiglio il libro a chi vuole scoprire un Pasolini inedito, raccontato dal punto di vista soggettivo di una sua grande amica.

Caro Pier Paolo - Dacia Maraini - Neri Pozza, 2022

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