Il sospetto d’essere amato per altro, un’intercessione, la paura di vedere tutti in una sola posizione: di spalle, pronti ad andarsene.

Martina della biblioteca di Minerbio consiglia Casa che eri di Giorgio Ghiotti.

Comprare una casa, perché anche se è Roma affaccia su un giardino. Comprare una casa che somiglia a una colombaia perché la tua amica ha detto che è bellissima.
Aldo Lanari è un giornalista disamorato, la cui storia sentimentale è un elenco di nomi impolverati da una lunga tregua. L’unico affetto che sopravvive al tempo è Luisa. Poi ci sono Vittorio, il suo caporedattore, Michel, che fabbrica una gabbia di rame per custodire il vuoto del giardino di Aldo, e Caterina, che ha in pancia una bambina con un nome da vecchia.
Lo stare insieme dei personaggi fluisce tra vini frizzanti, caffè e sigarette (da cui Caterina non è esclusa), ma si distorce quando Luisa sceglie Alessio Patriarca, un uomo moscio che ne intacca l’allegria. Aldo diventa cupo, rimugina su sua madre e sulla solitudine da cui cercava di guarirlo quando era bambino.

Giorgio Ghiotti regge un romanzo dalla trama esigua e insieme universale, tratteggiando con grazia e poesia l’incertezza di un’età - i quarant’anni - che promette sempre cambiamento, ma che in questo caso accoglie un uomo interdetto e desolato.
Consigliato a chi ama Moravia, Calligarich, Pontiggia e le storie che sembrano raccontare di niente, e invece dicono tutto.

Casa che eri
Giorgio Ghiotti

Hacca, 2024

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Narrativa

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