Ho ricevuto la chiamata verso le due del pomeriggio, ero appena rientrata,
sulle spalle ancora il cappotto e la borsa contro il fianco, pesante, una pietra...

Federica della biblioteca di San Pietro in Casale consiglia Giorno di risacca di Maylis de Kerangal.

Un pomeriggio parigino come tanti altri, solito affanno, solite corse per una donna che lavora e ha una famiglia. Il ritorno a casa e, prima ancora di potersi togliere il cappotto, il telefono squilla.
Dall'altro capo una voce maschile si presenta come un ufficiale di polizia giudiziaria e la convoca il prima possibile a Le Havre per interrogarla su un caso che la riguarda: sulla spiaggia della città è stato ritrovato il cadavere di un uomo che addosso non aveva documenti, soltanto un biglietto con il suo numero di telefono.
Le Havre, città dove la donna è nata e ha trascorso la giovinezza, diventa così lo scenario di un
viaggio intimo, dove il passato riaffiora con la forza inarrestabile della risacca.

L'avvio del romanzo è quello di un noir, un corpo senza nome e un alone di mistero: chi era quell'uomo? Perché aveva il suo numero di telefono in tasca? Ma, a mano a mano che si procede nella lettura, l'atmosfera del giallo si rivela essere solo una delle tante facce del romanzo che è un viaggio nel passato della protagonista ma anche nella storia di Le Havre, città di mare e di vento, pesantemente ferita dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Come nel romanzo precedente Riparare i viventi, colpisce la scrittura dell’autrice, ricca, densa, con periodi lunghi che diventano quasi un flusso di coscienza.

Giorno di risacca
Maylis de Kerangal

Feltrinelli, 2025

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Narrativa, mistero, passato

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