Mi fu chiaro che il mondo non odia nessuno, e se è crudele, è perché noi siamo crudeli.

Francesca Piva della biblioteca di Bentivoglio consiglia “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni

Archy è una faina nata in una notte d’inverno: alla madre hanno ucciso il compagno e si ritrova a dover crescere i figli da sola. Gli animali in questo libro parlano, leggono, scrivono, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Per questo la madre baratta Archy per una gallina. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon ed è una vecchia volpe piena di segreti che vive in cima a una collina

Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni, Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia.

Una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.

All’inizio della lettura mi sono subito tornati in mente i bellissimi libri illustrati di Beatrix Potter che leggevo da piccola, dove viene mostrata e raccontata la vita di animaletti del bosco che hanno caratteristiche e qualità umane. In comune hanno l’idea di base di celebrare la natura, ma in questo caso non per la sua purezza ma per la crudeltà quotidiana del vivere degli animali e dei loro istinti, che Archy tenta di combattere.

Trovo che Bernardo Zannoni abbia descritto molto bene i luoghi dal punto di vista degli animali, tanto che sono riuscita facilmente a empatizzare con loro ed entrare nelle loro menti, soprattutto in quella della faina Archy.

Se volete leggere un libro molto particolare e fuori dagli schemi, questo non vi deluderà!

I miei stupidi intenti - Bernardo Zannoni - Sellerio, 2021

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