L'anniversario - Narrativa
Consigliato da Federica

Dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l’ultima volta. Da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci anni migliori della mia vita.
Federica della biblioteca di Funo consiglia L'anniversario di Andrea Bajani.
Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la forza brutale del romanzo”. E celebrare così un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce “scandalosamente calma”, come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile. Il racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d’amore sono i lacci di un unico nodo. L’isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un’amica della madre che viene presto bandita. In questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita – essere sé stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può essere salvato.
Consiglio questo libro perché attraverso una grande delicatezza si configura come un viaggio che ripercorre ricordi bui e da vita ad un quadro in cui parte del passato convive con il desiderio di comprendere. Si basa tutto solo sulla traccia di un dialogo tra chi ricorda e ciò che è stato, un confronto che non si conclude.
A condurre la narrazione infatti, in prima persona, è un figlio che ha reciso i legami con i genitori e che ripercorre l’esistenza della madre: una figura che il silenzio ha reso marginale, quasi invisibile, ma che ritrova comunque una sua dignità, grazie alla delicata denuncia resa da questa scrittura.
Da una domanda che la madre pone al figlio nel salutarlo: “Tornerai a trovarci?”, che appare come un gesto semplice, in realtà scaturisce tutta la complessità di un addio travestito da domanda. Da quel momento il protagonista inizia a ricostruire un passato difficile in cui la figura materna, relegata ai margini della vita familiare, emerge con forza inattesa.
Il romanzo non prende vita attraverso eventi particolari e straordinari, bensì dai dettagli quotidiani, capaci di raccontare più di mille gesti eclatanti. La figura di questa madre-moglie, mortificata dalla figura del marito, diventa il fulcro del libro.
È un romanzo che chiede di essere ascoltato, più che letto: un invito a immergersi nella memoria. In esso, l’assenza e il racconto di una vita vista dallo sguardo di un figlio, sono funzionali alla creazione di una chiave
interpretativa che dà voce a ciò che non viene detto e che spetta al lettore scoprire tra le righe.
L'anniversario
Andrea Bajani
Feltrinelli, 2025
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Narrativa, famiglia, violenza domestica