Rimanete così, lei con la mano sul tuo braccio, tu sul divano accanto a lei,
senza muoverti, quasi senza respirare, per alcuni minuti, finchè non viene
l'ora di spingerla nella Sala da Pranzo per il pasto. I cinque minuti più belli della tua vita.


Cristina Chiarini della biblioteca di Molinella consiglia Nuoto libero di Julie Otsuka

Ho appena finito di leggere questo libro, piccolino e tuttavia molto intenso.

Semplificando si potrebbe dire che si parla della demenza senile che colpisce la protagonista, Alice, e della figlia di lei, spettatrice impotente del declino della madre.

Cosa c'entra il "Nuoto libero"?

Il libro si apre con un capitolo in cui troviamo un Noi narrante. Sono i frequentatori di una piscina sotterranea dove scendono per nuotare al riparo dalla opprimente vita di "superficie", coi sui rumori molesti e le sue luci disturbanti, con le sue fastidiose incombenze. La piscina sotterranea, al contrario, è un luogo ordinato, silenzioso, controllato e sicuro, dove nuotando dimenticano la vita di sopra e raggiungono un senso di benessere profondo.

Finchè un giorno sul fondo della piscina compare una crepa. Sembra innocua sulle prime, ma come interpretare questo fastidioso, piccolo intruso che mina la serenità dei nuotatori? Seguendo assiduamente le evoluzioni e involuzioni di questa crepa, sembra che non si parli più della crepa sul fondo della piscina, ma del sintomo subdolo di una possibile malattia, un sintomo a cui non sai se attribuire importanza, che va e viene, ma che poi ti costringe ad indagarne la causa, a consultare esperti, a prendere provvedimenti e ti toglie la serenità.

E così, subito nel capitolo che segue, ci troviamo a ricostruire brandelli della vita di Alice, una delle assidue nuotatrici della piscina, attraverso il racconto della figlia che fa una sorta di elenco in ordine sparso di ciò che la madre ricorda e di ciò che invece non ricorda. Dapprima cose di poco conto, ma che poi diventano preoccupanti fino a non poterle più ignorare.

Alice viene quindi ricoverata al Bellavista, una residenza "a lungo termine" per disturbi della memoria. E questo è un capitolo di una potenza disarmante che ti sbatte in faccia la realtà nuda e cruda, senza sconti, senza speranze, senza pietà. Durissimo. Frasi che ti prendono a pugni nello stomaco.

La figlia, scrittrice di successo e sempre lontana per lavoro e altro, ora va da Alice cinque giorni a settimana. Osserva la madre, cercando di interpretare dallo sguardo e dalle sue mosse cosa le passa per la mente, e intanto pensa a quello che avrebbero potuto fare insieme e che non sarà mai più possibile. Ha un occhio anche per il padre, rimasto solo e smarrito nella grande casa, ora senza Alice.

Un giorno sono sedute accanto nella Sala del Silenzio, Alice sulla sedia a rotelle e la figlia sul divano lì accanto. Non sente la sua voce da quasi due anni. All'improvviso allunga la mano e le afferra il braccio. La sua stretta è forte ma gentile, la sua mano sorprendentemente calda. Sua madre, lo sente, la sta tenendo. "I cinque minuti più belli della tua vita."

Consigliato a chi è disposto a prendersi un pugno nello stomaco pur di non perdersi una storia così potente e vera, narrata con una scrittura sempre rispettosa, delicata ed essenziale.

Nuoto libero
Julie Otsuka
Bollati Boringhieri, 2022

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Narrativa, malattia

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