«Per il mio bene» me lo diceva mia madre, quando ero bambina e mi spiegava perché mi stava picchiando. «Per il mio bene» sono scappata di casa, quando avevo quindici anni. «Per il mio bene» ho scritto questo libro, per raccontare la mia storia e farmi testimone, sperando che quello che è successo a me e a mio fratello Gwendal non debba capitare ad altri bambini.”

Carlini Carola, volontaria del servizio civile della biblioteca di Funo consiglia “Per il mio bene” di Ema Stokholma

"Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande.

Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica.

Per la prima volta Ema Stokholma racconta il suo passato, il tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Moguerou. E lo fa scrivendo un libro che attraverso la sua esperienza individuale riesce a raggiungere sentimenti universali, a insegnare che dal dolore si può uscire, che si può sbagliare e cambiare, che il lieto fine è possibile.

Considerando che le storie che trattano argomenti così forti sono le mie preferite, ciò che più mi ha colpito in questo romanzo è che in questo caso si tratta di un’autobiografia, e parlare in modo così limpido e diretto delle violenze subite penso che sia un passo fondamentale e ricreativo, se così si può dire, per la scrittrice.

Detto ciò questo romanzo mi è piaciuto molto, scritto in modo molto scorrevole e diretto. A tratti il lettore non si rende quasi conto delle crudeltà di cui sta leggendo, e in questo penso risieda la maestria della scrittrice, che a conti fatti scrittrice non è.

E’ un romanzo che a mio avviso tutti dovrebbero leggere, perchè come afferma Ema nelle ultime righe del romanzo:

“La colpa non è soltanto del genitore, purtroppo. La colpa è anche delle maestre, dei vicini, la colpa è vostra ed è mia. [....] E’ per questo che ho voluto condividere la mia storia, per dirvi di non farvi i fatti vostri.”

Per il mio bene
Ema Stokholma
HarperCollins Italia, 2020

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