Tuttavia, in qualunque momento esso abbia avuto inizio, il danno del Disamore, ricevuto nell’enormità dell’infanzia, vasta come un’era, sta nella nostalgia del suo veleno: chi lo riceve vi si affeziona, ne vorrebbe riscuotere magari dell’altro e, crescendo, può talvolta cercare di riempirsene ancora le tasche, per rimpianto di cosa fantastica pari a un gruzzolo di pepite d’oro. L’oro dell’abitudine, non altro

Carlini Carola volontaria del servizio civile nella biblioteca di Funo consiglia "Splendi come vita" di Maria Grazia Calandrone

Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c'è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice. «Splendi come vita è una lettera d'amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c'è una ferita primaria e la madre non crede più all'amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente "vedere" come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile»

Maria Grazia Calandrone riesce a trattare il difficile tema dell’adozione, per donarci uno spaccato di questa problematica e del rapporto fra genitore-figlio (quanto è delicato e quanto possa incidere sull’evoluzione psichica e cognitiva del ragazzo). L’aspetto che maggiormente rende speciale quest’opera, però, è la maestria con la quale la Calandrone riesce a sposare prosa e poesia, emozioni e realismo, e donarci sentimenti contrastanti fino alla lettura dell’ultima sillaba del romanzo.

Consiglio questo libro a tutte quelle persone (e non) che pensano di avere o aver avuto un rapporto ambiguo e/o difficile con un genitore, per provare come ho fatto io, ad allontanarci momentaneamente dalla nostra storia e provare a vivere quella di Maria Grazia, ed effettivamente renderci conto che spesso una visione dall’alto può aiutare, e che non bisogna mai smettere di splendere, proprio come fa la vita.

Splendi come vita
Maria Grazia Calandrone
Ponte alle Grazie, 2021

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