Gli astri giù scagliaron lance,
inondando il ciel di pianto;
ai suoi atti lui sorrise?
Lui che fece Agnello e te?

Martina della biblioteca di Minerbio consiglia Triste tigre di Neige Sinno.

Neige Sinno intitola il suo libro a partire da The Tyger di William Blake, che alla fine del 1700 si interrogava sulle possibilità di una forza creatrice da cui sgorgarono insieme il bene e il male, incarnati rispettivamente nell’agnello e nella tigre. Come nella poesia di Blake, che è tutta una rincorsa di domande irrisolvibili, anche Triste Tigre spiazza il lettore con la rappresentazione del crimine più orrendo e insondabile. Gli stupri del patrigno, durati dall’infanzia all’adolescenza, sono il nucleo di un racconto che non è il tentativo di uscita dall’abiezione attraverso la letteratura, e nemmeno un manuale di sopravvivenza della vittima. Ma con uno stile limpido e affilato, Sinno moltiplica i canali che confluiscono nel male, e riflette sul ruolo del potere nel suo esercizio e sulla sfida di riuscire a riconoscerlo, non cadendovi dentro.

Consigliato a chi non teme una lettura spaesante e senza fronzoli. A chi ha amato l’Avversario di Carrère e l’Evento di Ernaux.

Triste tigre
Neige Sinno
Neri Pozza, 2024

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Narrativa, biografie, donne

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