E dunque le umiliazioni per Jaatinen a Kuusmäki non finivano mai. Il suo spazio vitale si era ridotto praticamente a zero: quando il cantiere era fermo, la sera, non aveva più nessuna voglia di andare a distrarsi in paese, perché la gente lo fissava con insistenza e ostilità.

Sara Chiessi della biblioteca di San Giorgio di Piano consiglia Un uomo felice di Arto Paasilinna

Un romanzo che affronta in modo umoristico e avvincente la tematica della diffidenza e dell’odio verso chi viene da fuori, soprattutto nelle piccole comunità, al di là di ogni buon senso e a prescindere dalle buone intenzioni o dal comportamento irreprensibile dello “straniero”.

Consigliato a chi è in cerca di una lettura leggera ma al tempo stesso profonda, a chi ancora non ha mai letto niente di Arto Paasilinna, grande scrittore Finlandese scomparso nel 2018, e ha voglia di conoscerlo, e a chi già lo ama ma si è lasciato sfuggire questo romanzo.

Akseli Jaatinen è l’ottimista, non convenzionale, competente e leale ingegnere inviato nel piccolo paesino di Kuusmäki per costruire un nuovo ponte. Nonostante il suo inscalfibile entusiasmo, la sua abilità di ingegnere e di capocantiere, e la sua capacità di tenere testa alle meschine angherie dei notabili del paese, che cercano in tutti i modi di rimuoverlo dal suo incarico, dopo aver ultimato il ponte si ritrova licenziato dal suo lavoro e praticamente cacciato dal paese.

Mosso dal desiderio di giustizia (e dalla necessità di trovare un nuovo lavoro), si reinventa imprenditore e nel giro di pochissimo tempo riconquista il territorio perduto e va molto oltre…

Di Un uomo felice, letto in una torrida domenica pomeriggio, ho amato il riuscitissimo connubio tra leggerezza e profondità, e gli indimenticabili ritratti non solo dell’imponente protagonista, un self made man giusto e generoso, ma al tempo stesso ambizioso e sanguigno, ma anche di tutta la galassia di personaggi che gli gira attorno. Un uomo felice è il ritratto di un paese attraverso i volti, i tic, le paure e gli errori dei suoi abitanti, che arrivano a concepire i piani più folli e/o efferati pur di liberarsi dello “straniero” che li ha invasi, così diverso e impudente, che con la sua diversità in qualche modo smaschera la meschinità della piccola comunità di Kuusmäki, ma che alla fine l’avrà vinta su tutti i fronti o quasi, soddisfando anche il senso di giustizia del lettore.

Un uomo felice
Arto Paasilinna
Iperborea, 2021

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Narrativa, adulti, Finlandia, diffidenza, piccolo paese, caparbietà

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