Chiara Pasotti della biblioteca di Castenaso consiglia Geppe il brigante di Stefano Garzaro

Uno straordinario libro di avventura per ragazzi dagli 11 anni ambientato nell’Italia postunitaria.

Siamo nella seconda metà dell`800 e il racconto prende il via quando Geppe, un giovane servo delle Langhe, arriva per la prima volta a Torino e si trova coinvolto suo malgrado in una manifestazione di protesta. Fermato dai carabinieri, riesce a sottrarsi all’arresto, ma da quel momento la sua vita cambia per sempre: in fuga per salvarsi la pelle, si troverà a vivere prima in un covo di briganti, poi in rifugi di fortuna, in cerca di un posto sicuro. Lo accompagnano in questa avventura altri tre ragazzi senza famiglia come lui.


Fin dalle prime righe ci troviamo catapultati in un’avventura mozzafiato. Con Geppe assistiamo alla ferocia brutale dell’esercito – anche verso le donne - nel reprimere le proteste a Torino; siamo inorriditi davanti alle decapitazioni o impiccagioni nelle piazze cittadine, sentiamo le pallottole che fischiano passandoci accanto, ascoltiamo atterriti le leggende su briganti feroci, che non solo nel meridione, ma anche in Piemonte erano organizzati in bande che spadroneggiavano su tutto il territorio.

Sono proprio i briganti i personaggi che mi hanno affascinato di più, un vero concentrato di ferocia, malvagità e astuzia. Le scene di vita al Moschino, quartiere malfamato di Torino, hanno un sapore dickensiano con i passaggi segreti tra le casupole nell’intricato groviglio di vie fangose, gli uomini rozzi, chiassosi e sguaiati che gozzovigliano con vino e ogni altra prelibatezza rubata ai negozianti, cerimonie notturne con patti di sangue.

Tra le pagine più amare c’è invece il momento in cui Geppe torna nella sua cascina dopo una lunga assenza. Il ragazzo scopre che nell’unico luogo che potesse chiamare “casa”, non solo nessuno si era preoccupato per lui, chiedendosi se fosse vivo o morto, ma viene accolto addirittura a frustate. Impossibile non fare il tifo per lui quando reagisce tirando fuori un coltellaccio per difendersi dal suo ex padrone!

romanzo di avventura e romanzo di formazione

Come ogni buon libro d’avventura per ragazzi, qui non mancano due ingredienti fondamentali: una banda di ragazzi senza famiglia in un mondo duro e ostile e il susseguirsi di colpi di scena che imprimono un ritmo dinamico al racconto. Nel loro viaggio dalla città alla collina, mi è sembrato di camminare accanto ai protagonisti: mutano i paesaggi e le stagioni e ci sono gli incontri con una variegata galleria di personaggi secondari ben tratteggiati: briganti, negozianti, osti delle locande, contadini.

Lungo il cammino, mutano anche il paesaggio interiore di Geppe e la sua comprensione del mondo. Per questo consiglierei il libro anche come romanzo di formazione. Come Renzo a Milano, Geppe arriva a Torino come un campagnolo un po’ ignorante e ingenuo. Mi piace il suo essere sempre nel dubbio, in tensione tra il bene e il male, in un percorso di iniziazione alla vita che lo trasforma, dandogli una nuova consapevolezza della realtà e dei sentimenti che prova per Susanna, l’unica ragazza della banda.

la storia postunitaria

Per gli insegnanti, questo è un libro da non lasciarsi scappare. Prima di tutto perché è talmente coinvolgente che credo riuscirà a conquistare anche i lettori un po’ pigri.

Poi perché è un libro che rende viva la storia d’Italia del XIX secolo. Non la storia risorgimentale più nota, delle guerre, dei trattati diplomatici o delle idee politiche: qui c’è la storia delle persone comuni nella loro vita quotidiana: ragazzini senza famiglia, contadini, furfanti. Poi c’è la storia del paesaggio, con le trasformazioni urbanistiche di fine ottocento che fanno sparire interi quartieri fatiscenti per far spazio a nuovi progetti urbanistici, c’è la storia delle classi sociali con due mondi distantissimi, città e campagna, che sembrano andare a ritmi diversi. Mi ha interessato molto leggere, nella parte finale, il mutare dei rapporti di lavoro nelle campagne. Alcuni possidenti terrieri sono contagiati dalle nuove idee di progresso che danno ai lavoratori una maggiore dignità e c’è una prima timida apparizione della parola “socialismo”.

Geppe il brigante - Stefano Garzaro - Einaudi, 2020

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Ragazzi, narrativa storica, ottocento, avventura

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