Un bel romanzo di formazione dove il percorso per diventare uomo non è uccidere,
ma il rifiuto di uccidere.

Chiara della biblioteca di Castenaso consiglia Il corvo di Evgenij Rudaševskij.

Dima ha quattordici anni e tanta voglia di sentirsi adulto. L'occasione per dimostrare a se stesso e agli amici di essere ormai un uomo si presenta quando lo zio Nikolaj lo invita a partecipare per una settimana a una battuta di caccia allo zibellino nel cuore della taiga insieme ad altri due compagni. Immerso nella natura ostile dell'inverno siberiano, Dima è impaziente di abbattere la sua prima preda. Ma, inaspettatamente, di fronte alla reale prospettiva di uccidere un essere vivente, uno strano malessere lo assale.
Nella prima parte del libro siamo contagiati dall’entusiasmo di Dima. Il ragazzo non vede l’ora di imbracciare il fucile per dimostrare il suo valore, di farsi fotografare davanti a un trofeo di caccia da mostrare al suo ritorno ai compagni di scuola. Insieme a lui, piano piano, ci immergiamo nella taiga siberiana innevata, un ambiente duro e ostile lontano da tutto, ma allo stesso tempo immerso in una silenzio e una tranquilllità che infondono pace e invitano alla riflessione.

Mi è piaciuto scoprire la vita dei cacciatori nei gesti semplici della quotidianità: dalla raccolta della legna alla preparazione dei pasti frugali, dalla costruzione delle trappole per l’ermellino alla pulizia meticolosa delle armi. Tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando Dima assiste alla cattura degli animali con le trappole, strumenti che portano gli animali ad un morte lenta. Come lettori, non possiamo non condividere con Dima il sentimento di orrore per la crudeltà inflitte agli animali. A un certo punto cambia la prospettiva del ragazzo. Nella coscienza del protagonista inizia un percorso di consapevolezza profondo che matura lentamente e che lo porta nelle ultime pagine ad un rifiuto netto della caccia, a costo di sembrare un debole agli occhi degli adulti.
Credo che ci sia un grande bisogno di autori come Rudaševskij che unisce a un grande talento narrativo una riflessione etica importante. Qui la riflessione non nasce in modo astratto, ma dall’osservazione diretta della morte inflitta con la violenza: membra strappate, occhi pieni di terrore, contorsioni nel dolore.
Questo è un libro imperdibile che va ad arricchire lo scaffale dedicato alle storie ambientate nella natura e che mettono al centro il rapporto tra l’uomo e la fauna selvatica, un tema oggi di grande attualità nel nostro paese e sul quale, secondo me, c’è bisogno di fare una riflessione a partire dalle generazioni più giovani.

Il corvo
Evgenij Rudaševskij
San Paolo, 2022

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Ragazzi, natura, animali

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