“Ci serve un nome” dichiarò Victor, che continuava a elaborare la sua idea.
“Un nome che colpisca! Qualcosa con branco o tribù…Il Clan dei Decrepiti?”
“Eh no! È ridicolo!” si arrabbiò Gisèle. “Perché non l’Orda dei Vecchietti?
No, io vorrei un nome più poetico. Il Club dei Capelli d’Argento, per esempio”.
“Nah, è sdolcinato!” la canzonò Victor. “Ci serve un nome da combattimento”.
“La Gang dei Senior?” suggerì Nonno Ferraglia.
Gang non è male” concesse Victor. “Ma i senior no, no e no! Basta con questa ipocrisia! I nostri senior qua, i nostri senior là…I nostri senior sono come l’oro…l’oro da incassare… Mentre intanto ti devo anche fare la riverenza! E ci danno delle persone mature! Dei nostri anziani! Dei nonni! Dei vecchietti! Che grandi sciocchezze, queste chiacchiere. Poi alle spalle ci danno da vecchi bacucchi, da rottami, da esseri inutili!”
Nel silenzio costernato che seguì la sua esplosione, la voce di Rose fu appena un mormorio: “La banda dei vecchi Bacucchi?”

Elisabetta Franceschini della Biblioteca di Castel Maggiore consiglia La banda dei vecchi bacucchi di Florence Thinard

In una città francese, non precisamente identificata, la Banda dei vecchi Bacucchi porterà scompiglio attraverso azioni di guerriglia improbabili, il cui obiettivo è quello di affermare un principio di giustizia sociale e dare filo da torcere al marketing, che tanto danneggia le menti e la vita di tutti.
Ben presto però l'obiettivo della Banda diventerà un altro..

Ma chi sono questi temibili banditi? Gisèle, eccentrica signora, che ama girare per la città con dei look discutibili ed il suo inseparabile trolley, tanto da essere apostrofata da due giovani ragazze ”Babbo Natale” e difensora indefessa del pubblico decoro; Victor, che si aggira furtivo per il quartiere, con uno strano berretto di cuoio rosso, con sbuffi di capelli bianchi che escono, sempre impegnato, in una lotta contro il marketing che esercita aggiungendo parole ai manifesti pubblicitari, ribaltandone il messaggio; Nonno Ferraglia, un omone marcatamente spagnolo, esule anarchico socievole e bonario, che passa il tempo raccogliendo ferro, per arrotondare la pensione; Rose, vecchina dolce e delicata, ma niente affatto debole, sempre accompagnata dal suo piccolo e famelico cagnolino Youk, che un giorno, in giro per compere, verrà scippata da un ragazzo, che le provocherà una frattura al braccio; evento detonatore della scintilla che legherà i quattro diversissimi personaggi.

L'obiettivo principale della Banda diventa quindi riacciuffare il responsabile dello scippo, per punirlo in modo esemplare, ma soprattutto portarlo sulla via della redenzione.
Da qui in poi, questi vecchi bacucchi non si separeranno più.
La storia prende un ritmo veloce e a tratti esilarante, tra operazioni punitive - tipo quella contro l’avido macellaio signor Bourguignon, denominata operazione salumeria con Bomba puzzolente - e deliziosi pranzetti che Gisèle prepara per la sua banda.
La guerra di Victor contro il marketing è ora sostenuta da tutta la Banda, che lo accompagna nelle sue azioni di graffitaro, ormai esperto, grazie ad un incontro notturno con dei ragazzi dai quali impara tutti i segreti di tag e graff fino alla creazione di un logo per la banda.
E il ragazzo dello scippo? Acciuffato, guadagnerà la centralità della storia.
Romanzo lieve e divertente, che senza alcun moralismo tocca argomenti di grande profondità: la solitudine, il potere malevolo del consumismo e l’ingiustizia sociale.
Lo consiglierei a chi ama sorridere e non ridere a crepapelle e a chi apprezza il piacere di essere assieme, dagli 11 ai 99 anni.

La banda dei vecchi Bacucchi
Florence Thinard
Cammelozampa, 2023

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