La sera quando andava a letto non rimaneva sveglia nel buio a sentire il vuoto, pensava al giardino, ai semi, ai colori promessi. Non aveva mai pensato prima ai colori, se non per i vestiti. Adesso vedeva colori dappertutto

Daniela Vecchi della biblioteca di Pieve di Cento consiglia "Nella città una rosa" di Rumer Godden

Lovejoy Mason è una ragazzina solitaria decisa a creare il suo giardino segreto all’interno dei ruderi di una chiesa londinese bombardata durante la seconda guerra mondiale. Coinvolgerà nell’impresa il capobanda tredicenne Tim ed il piccolo figlio della giornalaia che vive sui gradini della piazza.
Lovejoy, figlia semi-abbandonata, bambina tenace e attenta ai particolari, vive affidata alla proprietaria della stanza dove alloggia; è circondata da adulti più o meno egoisti, più o meno indifferenti, ma sarà disposta a tutto per la bellezza di una rosa.

La costruzione di questo romanzo è avvolgente come le spire delle edere: si è introdotti gradualmente nella storia attraverso la presentazione prima dei personaggi secondari, adulti, poi come in una zoomata cinematografica ci si avvicina sempre di più alla protagonista, al suo desiderio, alla sua impresa. I personaggi sono tanti e sia gli adulti, sia i ragazzi, sono nettamente delineati dal punto di vista psicologico e mai stereotipati.
Adulti e ragazzi sembrano vivere in due mondi paralleli: solo i due adulti più sensibili, considerati asociali o sognatori, riusciranno a ricongiungere i due mondi.
Il linguaggio è raffinato ma mai oscuro, grazie anche all’ottima traduzione, adatto comunque ad un pubblico di tutte le età: consiglio la lettura di questo ormai classico della letteratura anglosassone dagli 11 ai 99 anni.

Nella città una rosa
Rumer Godden, trad. di Marta Barone
Bompiani, 2020

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