...Tocco le mani di mio fratello, le spalle di mio fratello, il viso di mio fratello, i capelli di mio fratello. Lui segna con le mani il mio nome. Non mi vede, però mi riconosce, ci crede

Angelo Bovina della Biblioteca di Castello d’Argile consiglia "Prima che sia notte" di Silvia Vecchini

La voce di questo libro è della sorella di Carlo, un bambino che non sente, e vede da un solo occhio. La bambina racconta sperimentando linguaggi nuovi per esprimersi, per continuare a comunicare col fratello, che, a seguito di una operazione, rischia di rimanere completamente cieco. Una vecchia macchina da scrivere, con la sua fisicità, racconta con poesia, il cuore, i desideri, l’amore della protagonista, con il fratello, i genitori, un'infermiera ...e un nuovo, vicino, amico.

E’ un libro che parla in poesia, anche quando pare prosa: la “difficoltà” della comunicazione per cui si deve far ricorso anche alla LIS, al tocco, e al Braille fa capire la potenza e la bellezza delle parole, e di come è necessario usarle bene e con attenzione per far conoscere cosa ci passa per la testa e per il cuore. E’ un libro con parole molto potenti, e che aiuta a riflettere su cosa conta davvero, e quanto pesa il quotidiano nelle relazioni.


Credo sia utile a tutti, per riappropriarsi delle parole, per imparare nuovamente a rispettare i sentimenti e di come sia necessario entrare nei panni degli altri, anche per capire se stessi e sapersi raccontare

Prima che sia notte
SiIvia Vecchini
Bompiani, 2020

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