Che cosa fanno gli scrittori quando osservano scrupolosamente il mondo? Forse ciò che fanno è niente meno che preservare le cose dalla morte, anzi, da due morti, una piccola e una grande: dalla morte che la forma letteraria minaccia costantemente di riservare alla vita e dalla morte vera e propria. [...] La realtà svanisce man mano che i dettagli si allontanano da noi. La morte lenta che infliggiamo al mondo con il letargo della nostra attenzione.

Mattia della biblioteca di Minerbio consiglia Come funziona la critica di James Wood

James Wood è un accademico di Harvard e un critico militante. Considerato una delle penne più stimate negli Stati Uniti, ha scritto sul Guardian, il New Republic e il New Yorker.
Autore di Come funzionano i romanzi, Minimum Fax ripropone una selezione di scritti che indagano il mondo della critica e della letteratura, per mezzo di analisi sempre acute e senza riserve di autori classici (Cervantes, Virginia Woolf, Tolstoj, ecc...) e contemporanei (Cormac McCarthy, Paul Auster, Zadie Smith, Elena Ferrante, ecc..).

James Wood non risparmia meta-riflessioni su più livelli, ovvero critica alla critica alla letteratura, necessarie per coniugare entrambe le ascendenze dell’autore (accademiche e giornalistiche).

Parlare della critica letteraria significa toccare i meccanismi della stessa letteratura, sondando il mistero di quella fascinazione per le parole scritte di cui è vittima lo stesso James Wood. Al romanzo riconosce la capacità di registrare i piccoli, meravigliosi dettagli della vita, salvandola così dall’oblio della morte.

È compito degli artisti immortalare con sguardo vergine quelle piccolezze destinate a maggiore grandezza.
Nella vita di tutti i giorni non trascorriamo molto tempo a osservare le cose, il mondo naturale o le persone: gli scrittori invece lo fanno. È ciò che accomuna la letteratura alla pittura, al disegno e alla fotografia.
Per spiegare l’importanza delle tecniche letterarie, l’autore ricorre a episodi autobiografici e, cosa sorprendente, lo fa con uno stile straordinario. Una prosa umile, solida, pregna d’amore per la vita e per l’arte che la rappresenta.
Sebbene più incline agli encomi, il critico non ha timore di sottolineare i difetti dei più grandi della letteratura. Ripercorriamo insieme a lui i meriti di Tolstoj e la qualità mediocre delle sue similitudini, i motivi per cui possiamo evocare Dickens al fianco dei post-moderni del realismo isterico (Zadie Smith, Don Delillo, David Foster Wallace, Rushdie), l’amore transoceanico per la nostra conterranea Elena Ferrante, ecc...
In un’intervista Umberto Eco sottolineò che “la critica militante è troppo metereopatica. La critica accademica supera l'occasionalità: leggi un libro anni dopo, ci lavori, ci torni sopra, lo studi... La critica militante invece dipende dal tempo che fa e dall'umido che arriva.
Solo il tempo ci dirà se James Wood sia stato sufficientemente lungimirante da sfidare l’opinabilità del meteo e dell’umore, in virtù di un’obiettività accademica – posto che esista.

Consiglio questo libro a chi ama la letteratura, ma anche a chi ha bisogno di una bussola per orientarsi in un mondo che talvolta sembra difficile e inavvicinabile. Uno strumento utile per risolvere un frammento di quel grande mistero che la biblioteca si assume il compito di custodire

Come funziona la critica
James Wood
Minimum Fax, 2023

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Saggistica, critica letteraria

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