Questo libro parla di medicina e di scienza ma non si può fare a meno di discutere del Servizio Sanitario Nazionale, la cosa più preziosa che abbiamo, di cui dovremmo essere gelosi e che rischiamo di perdere.

Cristina della biblioteca di Molinella consiglia Le sanguisughe di Giulietta: e altre storie sul progresso ( e le contraddizioni) della medicina di Giuseppe Remuzzi.

Ho scelto questo libro attratta più dall’argomento che dal suo autore, che non conoscevo. Ho anche equivocato un po’, pensando trattasse principalmente delle enormi criticità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. L’autore in realtà è ricercatore e medico molto quotato, che ha ricoperto in entrambi i ruoli incarichi di grande responsabilità, e di questo soprattutto il libro tratta: di ricerca e di medicina.
Il ricercatore fa capire con chiarezza quanto è determinante la rigorosità con cui deve essere condotta ogni ricerca in campo medico e farmacologico, vietato farsi prendere da facili entusiasmi. Tutti ricordiamo il caso Di Bella e la vicenda Stamina, ma qui non troveremo commenti sulla recente pandemia di Covid e relativa vaccinazione. Spesso la messa a punto di un metodo richiede tempi lunghi, ed è confortante sentire l’umanità di questo medico che comprende l’urgenza che può avere il malato nel trovare soluzioni efficaci e subito. La stessa umanità si avverte nella preoccupazione per un servizio sanitario disorganizzato, che non sa farsi punto di riferimento per i pazienti in condizioni critiche.
Il medico si sofferma molto sul suo lavoro in ospedale, e non mancano elogi ai giovani medici che incontra, motivati, entusiasti e preparatissimi (sarà che il test di ingresso in medicina non è poi così assurdo quanto potrebbe sembrare?). Ha poi parole di grande stima e riconoscimento per il lavoro di infermieri e sanitari in genere, auspicando che si arrivi ad un clima di collaborazione di tutto il personale in un contesto di “squadra”, e non più di stretta gerarchia.

Le medicine alternative, le cure omeopatiche? Su questo il medico si esprime in modo duro e inequivocabile: bando all’illusione di curare malattie importanti con acqua fresca.
Si parla anche di malasanità, certo, ma di contro anche del ricorso frequente a denunce da parte di malati e parenti sempre più informati. Ne segue la necessità per medici e strutture di tutelarsi con assicurazioni astronomiche che comportano una ricaduta non sempre positiva sulle scelte mediche e sull’impiego delle scarse risorse disponibili.
L’autore accoglie con entusiasmo l’innovazione derivante dell’informatica, dalla robotica, dall’intelligenza artificiale, che vede come alleati preziosissimi in medicina, a patto che vengano progettati esplicitamente per le concrete esigenze di coloro che dovranno poi utilizzarli.
Se nel libro si parla del futuro della medicina, che per molti aspetti è già il presente, ci sono anche tanti riferimenti al passato e ai giganteschi progressi fatti nel corso degli anni. Non mancano poi aneddoti e curiosità. E se Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni, traeva beneficio dall’applicazione delle sanguisughe, adesso se ne conosce il motivo: niente di magico, niente di occulto, solo preziosissimi principi attivi contenuti nella saliva di questi vermetti che trovano applicazioni ancora oggi.

Le sanguisughe di Giulietta: e le altre storie sul progresso (e le contraddizioni) della medicina
Giuseppe Remuzzi

Solferino, 2024

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Saggistica, ricerca, medicina

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