Mi viene in mente una storiella raccontata dallo scrittore americano Foster Wallace a degli studenti, che c’è un pesce vecchio che passa di fianco a due pesci giovani e che gli dice Ciao, com’è l’acqua?. E questi si girano, si guardano, si dicono L’acqua? Che acqua?

Flavio della biblioteca di Castel Maggiore consiglia Non è colpa dello specchio se le facce sono storte. Diario di un filorusso di Paolo Nori

Marzo 2022: le forze armate della Russia sono nel territorio ucraino. Qualche tempo dopo: un’università di Milano cancella un ciclo di conferenze di Paolo Nori su Dostoevskij – questo è l’incipit del libro: censura come “risposta” geopolitica. A partire da questa vicenda, nel tempo conosciuta e discussa internazionalmente, il suo protagonista, il “filorusso” Nori, sviluppa una serie di riflessioni e considerazioni sul rapporto tra letteratura e politica, tra arte e potere costituito. Un libro che è insieme saggio letterario, racconto autobiografico e tanto altro: con il suo stile inconfondibile, ironico e travolgente, lo scrittore parmense porta il lettore nelle pieghe della storia della letteratura russa e dei suoi protagonisti, di come essi si posero nei confronti “della bandiera che sventola sulla cittadella del potere” e della repressione subita prima in età zarista e durante il periodo sovietico poi. D’altra parte la censura ebbe e continua ad avere tutt’ora come conseguenza il suo contrario, ovvero la proliferazione e diffusione di quel contenuto considerato inaccettabile dall’autorià. E questo “effetto di ritorno” diventa anche una sorta di colpa percepita dallo stesso Nori che, con amara ironia, racconta l’aumento vertiginoso della propria popolarità a seguito della cancellazione delle lezioni: “ho dovuto dire a tre persone, Francesca, il mio analista e il mio editore” dice “che non era colpa mia – e a loro, poveretti, è toccato ascoltare questo demente che ci teneva a far sapere loro che la guerra tra Russia e Ucraina non era colpa sua”.

Pushkin, Gogol', Turgenev, Gončarov, Leskov, Dostoevskij, Tolstoj, Čechov, Bulgakov: Nori scrive il suo amore per la cultura russa, non sovrapponibile in alcun modo al governo e all’autorità dominanti in un dato momento storico, mostrando anzi come essa sia per intima costituzione critica e in aperto contrasto con il potere costiuito - in una parola: libera. E in un’epoca di oscurantismo e superficiale ignoranza, se la letteratura riflette la vita, è importante notare con Gogol' che non è colpa dello specchio se le facce sono storte.

Non è colpa dello specchio se le facce sono storte. Diario di un filorusso
Paolo Nori
UTET, 2025

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saggistica, letteratura russa

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