Spostare la luna dall'orbita - Saggistica

Qualcosa di inaudito, una cosa mai vista, mi hanno ripetuto decine di volte le guardie mentre a fatica tentavo di montare i piedi di alluminio della mia branda: nessuno nella storia ha mai trascorso la notte nel Museo dell’Acropoli di Atene. Non sanno, pensavo, questi greci esterefatti, che sono più incredula di loro.

Chissà come ti sentirai con tutti quegli occhi di marmo che ti fisseranno per una notte intera, mi dicevano prima di partire gli amici con l’intento di suggestionarmi. Percorrendo rapida con lo sguardo quel che resta dei fregi e delle metope del Partenone, sono riuscita a scorgere qualche frammento di testa, molti piedi, alcune braccia, qualche muso di cavallo. Ma i volti di questi uomini e di queste donne eterni, scolpiti dalla scuola di Fidia per guardare e per essere guardati, non sono più qui. Sono stati inghiottiti dal tempo. O decapitati dall’avidità umana che, quelle teste, se le è portate via.

Dove sono oggi le anime di tutte queste persone, di tutti coloro che hanno costruito questi monumenti, dove sono? Ho il sospetto che, le loro anime, siano diventate le nostre.