Biasaliber
Il gruppo di lettura di Pieve di Cento
Presso la Biblioteca “Le Scuole” di Pieve di Cento si ritrova mensilmente il gruppo di lettura “Biasaliber”: ci scambiamo pareri, osservazioni, approfondimenti sul libro letto a casa e che scegliamo insieme ad ogni appuntamento. Il gruppo valorizza la lettura e la discussione come strumento di apertura verso gli altri e verso le letterature di tutto il mondo.
Per saperne di più leggi il Manifesto dei Gruppi di Lettura Italiani.
La partecipazione è libera e gratuita, ma la prenotazione è necessaria.
Uscito subito prima del Lamento dì Portnoy, questo terzo romanzo di Philip Roth contiene già tutto il sarcasmo, l'ironia tagliente, l'inquietudine morale delle opere della maturità. Ma possiede una caratteristica che lo rende una stella preziosa: è l'unico romanzo del maestro di Newark ad avere per protagonista una donna. Con Lucy, Roth consegna alla storia della letteratura un personaggio agghiacciante e commovente, incarnazione di una donna che lotta per non sprofondare nella propria follia.
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. "Dove non mi hai portata" è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d'Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un'indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge.
Dal gruppo di lettura: "Nel romanzo si incontrano in maniera inedita poesia e cronaca, facendo scaturire un racconto nettamente diviso in due parti. La prima, quella più intima, ci ha coinvolte ed emozionate. La seconda ha suscitato pareri contrastanti: chi non si è trovata a suo agio nei tecnicismi dell’indagine e chi invece li ha apprezzati. A emergere con forza è il potere terapeutico della scrittura, che cura e tiene unito anche chi dalla vita è stato separato."
Vince Corso è un biblioterapeuta. Precario più per nascita e per vocazione esistenziale che per condizione sociale, un giorno ha scoperto le doti curative, per l'anima e per il corpo, dei libri e ne ha fatto la propria professione. Si rivolge a lui una bella sessantenne: ha un fratello malato di Alzheimer che, nel marasma della sua mente, da qualche tempo ripete delle frasi spezzate, sempre le stesse, senza alcun legame tra di loro. Era stato uno studioso di fama e un lettore vorace, un amante delle lingue, un ricco collezionista di volumi, quelle parole potrebbero essere citazioni da un romanzo. «E solo un'ipotesi, ma se questo libro esiste, ci terrei a sapere qual è. E se lei lo trovasse, potrei leggerglielo a voce alta, qualche pagina al giorno». Il biblioterapeuta si mette al lavoro, con una domanda che lo assilla: se avessi perso tutto, e ti venisse concesso di salvare un solo ricordo, quale sceglieresti?
Dal gruppo di lettura: "Se fossi costretto a giocarti a carte il tuo ricordo più bello, che cosa punteresti?” La memoria percorre come un filo rosso il romanzo, che ci ha convinte solo in parte. Stassi ha un’ottima penna, degna di un grande lettore. Le citazioni letterarie infatti sono disseminate tra le pagine come i sassolini di Hansel e Gretel nel bosco. Una vera delizia per gli amanti del genere! Purtroppo però i tanti personaggi, spesso solo abbozzati, e l’artificiosità di alcuni passaggi non ce l’hanno fatto apprezzare fino in fondo.
Due trame contigue per sangue e ideali, due storie vere ed emblematiche. Flora Tristán, mente vivace attratta da ogni forma di sapere, nacque a Parigi nel 1803 figlia illegittima di un colonnello peruviano. Sposa di un litografo pieno di rancori, scelse la separazione in una società che non l'accettava e in Perù iniziò la sua carriera di scrittrice, denunciando con forza i soprusi cui erano sottoposte le donne e sognando la loro liberazione dalla discriminazione. Per il nipote, il pittore Paul Gauguin, l'utopia da realizzare fu una società in cui la bellezza fosse patrimonio di tutti.
Dal gruppo di lettura: "Il libro ci è piaciuto molto, nonostante non sia stata una lettura semplice, anzi. Paul Gauguin e la nonna Flora, le cui vicende sono raccontate a capitoli alternati, non sono per niente personaggi comodi. Bisogna operare una doverosa sospensione del giudizio per poterli apprezzare. Sono infatti degli inguaribili utopisti, sempre e comunque fuori dai rigidi dettami delle società in cui hanno vissuto. Vestire i loro panni per 400 pagine è un grande esercizio di umanità."
Nel piccolo paese di Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa 'Abdallah, tiglio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d'amore. Insieme saranno felici, e la loro unica tiglia temmina, London, diventerà medico e sara una donna forte ed emancipata. Asma, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di 'Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell'Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono.
Dal gruppo di lettura: "Di questo romanzo abbiamo apprezzato l'apertura su un mondo e su una cultura altre, resi ancora più vivi dall'inserimento di alcuni elementi folkloristici come i gin e di cucina tradizionale come i dolcetti ai datteri e miele. È una narrazione un po' diversa da quelle più lineari a cui siamo abituate, quasi un flusso di coscienza a cui è meglio abbandonarsi senza cercare troppe spiegazioni. Ci è piaciuto molto l'incontro tra antico e contemporaneo che si rileva lungo i 50 anni di svolgimento della narrazione: dalla terribile condizione di schiavitù (abolita solo nel 1970!) alle scelte libere di London, che può laurearsi e sposare l'uomo che vuole. Un altro elemento particolarmente apprezzato è la presenza assidua della poesia, che viene citata e usata nel quotidiano."
Se cercate dell'avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso.
Dal gruppo di lettura: "Il romanzo ha suscitato odio o amore, e più o meno per gli stessi motivi. Il pot pourri di generi, personaggi, eventi; il carattere surreale di gran parte delle situazioni, il clima grottesco di molti capitoli hanno divertito alcune di noi e allontanato dalla lettura tante altre. Una cosa è certa: “Ferrovie del Messico” è un libro che rifugge gli schemi e le caselle della narrativa tradizionale. Consigliato a chi ha voglia di fare un giro “on the wild side”.
La storia, in breve, è quella di due fratelli che sposano la stessa donna. La morte del primo induce il secondo a sottrarre Gauri, studentessa brillante e volitiva, al destino di reclusione tuttora riservato alle vedove in India. Sposandola e portandola con sé negli Stati Uniti, le offre una seconda possibilità di vita. Negli Stati Uniti la coppia avrà un’esistenza tormentata, di successo nei rispettivi campi professionali, ma anche dolorosa per il perdurare di silenzi e sensi di colpa, e per la difficoltà di parlare di sé all’unica figlia.
Dal gruppo di lettura: "La storia dei due fratelli che sposano la stessa donna è diventata una storia complessa - complesso lo sfondo della difesa dei diritti dei contadini in India, sfaccettati i rapporti famigliari. E sempre, di sottofondo, il tema dell’estraneità, dell’appartenere a due mondi e a due culture, del restare sospesi tra i due senza essere certi di quale sia veramente il nostro e quale sia, quindi, la nostra identità."
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città.
Dal gruppo di lettura: "Un romanzo che ha diviso i componenti del gruppo di lettura: c’è chi non l’ha amato e chi, invece, ha apprezzato l'intrigo della trama, il ritmo sostenuto della narrazione e l'ambientazione nella Barcellona del Barrio Gotico. I personaggi sono ben tratteggiati, soprattutto quelli femminili, in particolare quello della sventurata Nuria."
Un eccentrico palcoscenico per le intricate vicende e le ossessioni dei protagonisti del Palazzo delle pulci, che intrecciano i loro destini sullo sfondo di una inquieta e vitale Istanbul, sospesa tra modernità e tradizione. Dopo lo straordinario successo della Bastarda di Istanbul, Elif Shafak ci regala un memorabile affresco della città sul Bosforo, da cui emergono i mille volti di una terra dal fascino senza fine.
Dal gruppo di lettura: "La lettura ci ha lasciate un po’ tiepide. Abbiamo avuto la sensazione che l’autrice, nella frenesia di mettere tanta carne al fuoco con il suo pot-pourri di personaggi, non sia riuscita a dare una vera anima a nessuno di loro. Non abbiamo davvero respirato l’atmosfera orientale di quella città dalla storia millenaria che è Istanbul. La vicenda di palazzo Bon bon poteva essere quella di un condominio situato in una qualunque parte di mondo, cosa che però ha avuto il pregio di renderci il racconto familiare."
Una storia sull'amicizia e sull'amore nel XXI secolo. In una New York sontuosa e senza tempo vivono quattro ragazzi, compagni di college e di vita, che da sempre sono stati vicini l'uno all'altro.
Dal gruppo di lettura: "Lettura a dir poco divisiva, ha avuto sicuramente il merito di aprire un animato dibattito, che ci ha portate lontano dal punto di partenza. Se è stato apprezzato da tutte lo stile di scrittura, lo stesso non è successo con la trama, che ci è sembrata così dolorosa da sconfinare a tratti nell’inverosimile. Ma forse il viaggio nel dolore attraverso cui ci conduce l’autrice è proprio il fulcro di questo romanzo, che ci spalanca gli abissi dell’animo umano."
I milanesi ammazzano al sabato è una storia raccontata (e accade raramente) dal punto di vista delle vittime. Questa è la storia di Amanzio Berzaghi, padre disperato, e Scerbanenco riesce a tessergli attorno un noir perfetto e dolente, come certe storie di miseria del sud degli Stati Uniti scritte da Faulkner.
Dal gruppo di lettura: "Il libro è piaciuto molto. Il romanzo è stato infatti apprezzato anche da chi non legge di consueto romanzi gialli o noir. Scerbanenco è stato il primo in Italia a dare avvio a questo filone, nato un po' in sordina - come genere letterario senza una piena dignità -, ma oggi largamente apprezzato. Abbiamo notato come il titolo del libro sia pienamente calzante e rispecchi appieno l'animo del milanese lavoratore a testa bassa, che se proprio deve ammazzare lo fa quando non lavora. Anche il linguaggio ricalca la "milanesità", come nel caso del dialettale "mia povera moglie". Apprezzato anche lo stile linguistico dell'autore, che utilizza una lingua asciutta ma non per questo povera."
Con "Fiore di roccia" Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Dal gruppo di lettura: "La storia di Agata Primus e delle sue compagne ci ha colpite e commosse. Per alcune di noi la vicenda delle portatrici friulane è stata una scoperta, per altre una cosa già nota che ha fatto riemergere ricordi e racconti familiari. Abbiamo notato, però, che lo stile dell’autrice, aulico e a tratti quasi epico, non ha forse reso la giusta dose di realismo storico al racconto. In ogni caso la storia di quelle eroine, arrampicate su montagne gelide a portare conforto e viveri ai soldati, ci è rimasta nel cuore."
È un freddo pomeriggio invernale: un vecchio, seduto in una stanza che si affaccia sul mare, guarda il sole che tramonta dietro le onde. Sono passate ventiquattr'ore da quando sua moglie è morta a Seton Castle, la casa che hanno condiviso per più di quarant'anni. Mentre scende la notte, l'uomo cerca di capire il senso della propria vita e di spiegarsi come un uomo pacifico, quale lui è sempre stato, abbia potuto uccidere a sangue freddo, dopo mezzo secolo di felice convivenza, la sua compagna.
Dal gruppo di lettura: "Romanzo introspettivo, caratterizzato dalla sorprendente capacità dell’autore, all’epoca della stesura appena ventiduenne, di calarsi in modo credibile nei panni del settantenne James, ripercorrendone la giovinezza. La lettura, a tratti lenta e ripetitiva, ha sicuramente il merito di far riflettere sulla tossicità di certe relazioni e di certi ambienti sociali. Meraviglioso il ritratto della Praga bohémien e dell’esistenza naif lì condotta dal protagonista e dall’amico Eric."
Anno 2023/2022
In tutto c'è bellezza, Manuel Vilas
Dio di illusioni, Donna Tartt
Le intermittenze della morte, José Saramago
Autobiografia di Petra Delicado e La morte nei chiostri, Alicia Gimènez-Bartlett
Suite francese, Irène Némirovsky
Quando le montagne cantano, Nguyen Phan Que Mai
Il ritmo di Harlem, Colson Whitehead
Anno 2021/2022
Sorgo rosso, Mo yan
Dona Flor e i suoi due mariti, Jorge Amado
Storia di un corpo, Daniel Pennac
La curva del latte, Nico Orengo
Olive Kitteridge, Elizabet Strout
L'architettrice, Melania G. Mazzucco