Sono attaccata a quegli attimi, esperienze di vita fuori di me, quattro immersioni in storie
senza io o con un io molto più vasto del mio. Ci penso spesso. Mi sembra che proprio
in quei momenti sapessi molto di più.

Federica della biblioteca di Funo consiglia Flashback di Cristina Comencini.

Quattro momenti di assenza, quattro flashback che producono una sensazione straordinaria: "io non esistevo e non avevo il mio nome e la mia storia".
La narratrice, nella quale il lettore non fatica a riconoscere l'autrice stessa, in un periodo della sua vita particolarmente difficile, inizia a soffrire di brevi perdite di coscienza, che la immergono in storie più vaste di lei, e nondimeno intime. Vite che si sforza di tenersi strette anche quando ritorna in sé: perché le quattro donne del passato che l'hanno visitata intrattengono una sotterranea corrispondenza con il suo presente.

Come accade con Eloisa, splendida cocotte desiderata da nobili e intellettuali, la cui esistenza viene sovvertita dalla partecipazione alla Comune parigina del 1871: l'incontro con Eloisa, il desiderio di seguirne la storia, finisce per segnare la fine del matrimonio della narratrice. Perché, suggerisce Comencini, la scrittura è un atto che modifica, che travolge. "La letteratura è un'esistenza nascosta e pericolosa."
Le offre invece una misura della sua solitudine la visione di Sofia, una ragazza che vuole diventare attrice ma sulla sua strada incontra due ragazzi straordinari, Sergio – nel cui personaggio riconosciamo Ejzenstejn – e Gregori, ed ecco che i suoi progetti vengono deviati dall'amore, e dalla Rivoluzione d'ottobre.
La terza ragazza che appare alla narratrice è Elda, una giovane operaia friulana ai tempi della Seconda guerra mondiale, nello spietato inverno fra il 1944 e il '45.
Mentre l'ultima è una diciassettenne della Swinging London con cui ripercorriamo la rivoluzione sessuale dei primi anni sessanta nelle sue libertà e nei suoi malintesi. Donne comuni, per questo straordinarie, e diversissime fra loro, ma con lo sguardo laterale sulla complessità degli eventi che sono chiamate a vivere. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna, che qui invece Cristina Comencini, narrandola con mirabile vividezza e potenza scenica, chiama a esistere perché appartenga a tutti.

Lo consiglio perché questo romanzo è volto a esprimere gli stati d’animo più profondi ma è anche sovversivo del romanzo stesso di Comencini in quanto ne sovverte completamente i canoni. Ancora una volta, inoltre, sono le donne le protagoniste. Nelle loro fragilità, nella loro intimità, nella loro straordinarietà, nella loro vita semplice, negli accadimenti, nelle loro cadute, nella loro capacità di rialzarsi. Quattro grandi epoche (la Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la Rivoluzione sessuale) per quattro momenti di ribellione per quattro persone comuni. Il tutto caratterizzato da uno stile fluido, diretto, pulito, appetibile per ogni lettore della scrittrice che unisce realtà, finzione narrativa, romanzo storico e riflessione.

Flashback
Cristina Comencini
Feltrinelli, 2022

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Narrativa, donne, storia, rivoluzione

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